Prestazione di carattere e tenacia per Giuseppe Bovo, direttore generale di Moa Sport, che ha portato in alto i colori italiani al Campionato Mondiale Granfondo UCI disputato a Lorne, nello stato di Victoria, a circa due ore da Melbourne, celebre località dei surfisti e porta d’accesso alla spettacolare Great Ocean Road.
La gara, lunga circa 130 chilometri con 2.000 metri di dislivello, si è sviluppata tra la celebre strada costiera costruita nei primi del ’900 e l’entroterra collinare. Un percorso tanto affascinante quanto impegnativo, reso ancora più selettivo da un vento costante e dal fuso orario, i veri avversari invisibili della giornata.
Il tracciato ha subito proposto le prime salite, permettendo a Giuseppe Bovo di entrare nel gruppo di testa e di impostare un ritmo incisivo, sfruttando le proprie doti da scalatore. «La partenza in salita era perfetta per le mie caratteristiche – racconta Bovo – mi ha permesso di trovare subito la mia posizione e di gestire al meglio la prima parte di gara».
Dopo un tratto centrale su strade interne, gli ultimi 40 chilometri si sono snodati lungo la costa, con lo spettacolare scenario dell’oceano australiano a fare da sfondo. Ma proprio lì, il vento forte si è fatto sentire, penalizzando le fasi di discesa e costringendo l’atleta italiano a stringere i denti fino al traguardo.
Un risultato di prestigio internazionale.
Con una media vicina ai 37 km/h, Bovo ha conquistato un eccellente 14° posto nella categoria Master, chiudendo una prova di altissimo livello tecnico e agonistico.
«Mi sono staccato solo nelle discese finali, ma ho dato tutto fino all’ultimo – continua Bovo –. Il vento è stato il rivale più duro, ma sono soddisfatto: è stata una gara che sentivo mia».
Oltre al risultato sportivo, l’avventura australiana ha regalato a Giuseppe Bovo emozioni profonde: «L’Australia è come un altro mondo: spazi immensi, natura straordinaria, e una sensazione di libertà che ti accompagna ovunque, anche in bici. Ho percepito grande rispetto per i ciclisti, per lo sport e per la natura: valori che sento molto vicini a me. Mi sono sentito a casa, nonostante la distanza».
Un’esperienza che resterà impressa nella memoria, non solo per il piazzamento, ma per la consapevolezza di aver vissuto una gara che rappresenta l’essenza stessa del ciclismo: sfida, rispetto e passione.
Lorne (Australia), 19 ottobre 2025
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